Rocco Commisso ha lanciato strali su mass media e Pubblica Amministrazione. Le parole del presidente rischiano di oscurare il campo e la prima del Prandelli bis domani in Fiorentina Benevento.
Facendo la rassegna stampa delle dichiarazioni di Rocco Commisso in questa settimana, il commento personale è “Cui prodest“? A chi giova? Da oltreoceano il presidente della Fiorentina è intervenuto a Lady Radio per togliersi più di un sassolino dalla scarpa. Sassolini che sono diventati macigni e che, al di là del fatto che non sono temi nuovi, rischiano di inquinare le acque nella settimana che porterà al secondo debutto di Prandelli sulla panchina viola. Ricapitoliamo.
Commisso e i cartellini per giornalisti buoni e giornalisti cattivi
“Ho sentito tante falsità sulla Fiorentina: come quella che io interverrei sulle decisioni di Pradè. In futuro voglio usare un altro sistema: comincerò a dare privatamente cartellini gialli e rossi ai media e quando apriremo il nuovo centro sportivo qualcuno non potrà entrarci. Siccome il Viola Park è un’area privata, uno per entrare deve essere legittimato“.
Pronta la risposta dei sindacati di categoria AST e USSI: “È comprensibile che Commisso possa ritenersi amareggiato per i risultati, sul campo e fuori, che fin qui non sono stati quelli auspicati, ma non è generoso, soprattutto da una persona di successo come lui, ritenere che tutti i mali stiano nei commenti dei giornalisti che propone addirittura di dividere in buoni e cattivi“.
Parole che toccano la sensibilità di chi pensa che arbitro di giudicare la qualità dell’informazione debba essere sempre e soltanto il lettore.
Il giornalismo sportivo e non solo, è già a rischio di ‘schiavitù’ viste le condizioni di molti giovani che lavorano duramente, per passione e per un tozzo di pane. Paventare la possibilità di chiudere le porte sulla base di un giudizio non super partes, rischia di peggiorare la situazione. Fortunato chi è libero di dipendere solo dal proprio lavoro!
Commisso e il futuro incerto legato del nuovo stadio Fiorentina
Immancabili le considerazioni sull’annosa polemica legata al nuovo stadio Fiorentina e sul possibile restyling del Franchi: “C’è chi mi ha chiamato Attila ma io non distruggo, anzi costruisco. E se lo faccio con i miei soldi desidero farlo come dico io. Sono ottimista ma fino a un certo punto sul fatto che il Ministero dei Beni Culturali possa accogliere le nostre richieste. Sono sincero, c’è il rischio che lo stadio nuovo non si faccia“.
Sai che novità ! Si può dire, vero??? Intanto la querelle va avanti e si attende che da Roma e da Firenze, gli amministratori facciano sapere anche il loro punto di vista. E così via…
Ah già ! Domani si gioca Fiorentina Benevento…
In tutto questo domenica 22 novembre si gioca Fiorentina Benevento, lunch match dell’ottava giornata di Serie A. Purtroppo i temi tecnici – tanti! dal nuovo modulo al titolare dell’attacco – sono rimasti un po’ in disparte. E poi su tutti il ritorno di Prandelli sulla panchina della Viola, terzo allenatore a busta paga della presidenza Commisso in 18 mesi.
Tutto questo, però, è rimasto sotto traccia, sommerso da parole che alzano il tono invece di abbassarlo, in un momento nel quale il calcio è l’unico sport al quale è dato il privilegio di continuare, nonostante una situazione mondiale critica.
Parole amare dettate sicuramente dalle difficoltà di una presidenza iniziata in corsa, inciampata su vari ostacoli, ma comunque sostenuta a gran voce dalla piazza. E allora chiudiamo la rassegna stampa con un pezzo dell’articolo di Antonio Montanaro sul Corriere Fiorentino, che facciamo nostro e condividiamo:
“Commisso quando è arrivato a Firenze ha avuto il pregio di rompere le liturgie paludate della politica fiorentina […]. Ma si è fermato lì. Anzi, sembra averci preso gusto, ha messo da parte il pragmatismo del self-made-man italo-americano, ha impugnato la racchetta ed è subito diventato un campione nel ping-pong delle responsabilità . E lo ha fatto strizzando l’occhio a quella parte dei tifosi che vive il calcio come una corrida […]. La verità , per chi la vuole vedere, è comunque sotto gli occhi di tutti […]. Perché, la Verità è come quel seme che piano piano, nonostante un terreno arido, trova le condizioni per germogliare“.
#errebì72