Jovetic, ascesa e caduta di Jo-Jo: dopo la viola solo delusioni

Stevan Jovetic è stato uno dei calciatori più talentuosi che ha vestito la maglia della Fiorentina. Anche se la sua ascesa è stata interrotta da una caduta imprevista e difficile da accettare.

Il classe 1989 ora è arrivato a fine carriera e ha sicuramente il rimpianto di non essere riuscito a fare quanto avrebbe meritato per le sue qualità.

Jovetic e l'ascesa
Jovetic ascesa e caduta (ANSA) GazzaViola.it

Jo-Jo nasce il 2 novembre del 1989 a Podgorica e cresce nella squadra della sua città il Mladost, nel 2003 ad appena 14 anni però viene acquistato dal Partizan. Dopo tre anni nella primavera il ragazzo esplode in prima squadra e viene notato dalla Fiorentina che con un colpo di genio di Pantaleo Corvino lo porta in Toscana per otto milioni di euro.

Jovetic ha appena conquistato la maglia della nazionale e vive il suo momento di massimo splendore quando nella seconda stagione in viola sigla 5 reti su 6 gare in Champions League. Tra queste ricordiamo le doppiette contro Bayern Monaco e Liverpool. Trequartista che si adatta a fare anche l’ala e la seconda punta è imprendibile e soprattutto fa segnare a valanga chi gli gioca vicino.

Riesce a dimostrare di essere un potenziale talento, ma salta a piedi pari la stagione 2010/11 a causa di un problema accusato durante uno scontro nel ritiro estivo. La stagione dopo però torna a stupire e gioca due stagioni ad altissimo livello tanto che nel 2013 lo acquista nientemeno che il Manchester City da lì la sua carriera inizia la caduta fino al quasi anonimato.

Jovetic, dopo la viola solo delusioni

Due anni al Manchester City non regalano a Stevan Jovetic la possibilità di lasciare un segno, così come l’anno e mezzo seguente all’Inter. Iniziano per il calciatore anni costellati da problemi fisici e prestazioni decisamente al di sotto delle aspettative.

Jovetic e la delusione
Jovetic il crollo verticale (ANSA) GazzaViola.it

La stella si muove poi tra Liga, mezza stagione col Siviglia, e Ligue 1, quattro anni al Monaco. Per non farsi mancare niente gioca anche due anni in Bundesliga con l’Herta Berlino. Quest’anno poi è arrivato il passaggio all’Olympiakos. Sebbene la sua carriera sia stata costellata da infortuni difficili da capire e momenti di difficoltà questo ragazzo avrebbe potuto fare molto di più.

Certo da fantasista 440 partite con 126 gol fanno pensare a un apporto straordinario, ma a conoscere la caratura di questo calciatore rimane comunque troppo poco per sorridere. A dimostrazione del palmares carico solo di un campionato inglese col City a dare lustro oltre a un successo in Coppa di Lega inglese, e un campionato serbo e una Coppa di Serbia con il Partizan.

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