Crisi Juventus, Allegri si difende: “Ecco cosa mi ha chiesto la società”

La Juventus sta vivendo una crisi senza fine, Max Allegri prova a difendersi sottolineando cosa gli ha chiesto la società.

Sicuramente il percorso di questi tre anni bianconeri hanno deluso con la squadra che ancora non è riuscita ad alzare nemmeno un trofeo.

Allegri e la crisi bianconera
Crisi Juventus, parla Allegri (ANSA) GazzaViola.it

Dopo essere stata vicina all’Inter, con la possibilità anche di provare a vincere lo Scudetto, i bianconeri sono crollati e da febbraio sono stati praticamente irriconoscibili. Il tecnico Allegri è salito sul banco degli imputati con i tifosi che hanno iniziato a polemizzare anche se in molti hanno voluto raccontare il suo passato glorioso proprio con la società piemontese.

Ora il tecnico però ha deciso di tornare a parlare e l’ha fatto per spiegare qual è stata la richiesta reale della società arrivata dopo il suo ritorno a Torino nell’estate del 2021. La stagione ormai si avvia verso la sua conclusione e la squadra bianconera proverà a salvare la stagione qualificandosi alla prossima Champions League e provando a vincere la Coppa Italia dove è in semifinale contro la Lazio. Ma andiamo a leggere le parole dell’allenatore.

Allegri si difende sulla crisi della Juventus

Max Allegri ha parlato ai microfoni di The Athletic, cercando di chiarire il momento bianconero e quello che gli è stato chiesto nel suo ritorno alla Juventus: “Quando sono tornato mi è stato chiesto di ringiovanire la squadra. L’obiettivo era quello di inserire tre calciatori della Next Generation ogni anno, abbassare il monte salari e rendere la squadra sostenibile pur rimanendo competitiva”.

Allegri lascia la juve?
Allegri e le difficoltà della Juventus (ANSA) GazzaViola.it

Il tecnico toscano ha aggiunto: “Quest’anno in squadra ci sono tanti giovani. E alcuni dei nostri ragazzi giocano bene in altre squadre di Serie A. La società ha fatto un ottimo lavoro. Per essere sostenibile il calcio deve percorrere questa strada”.

Allegri conclude facendo anche dei nomi: Tutti i giovani calciatori passano anche momento difficili, ma bisogna cercare di sfruttare quelli belli. Miretti e Fagioli lo hanno sperimentato e anche Yildiz ce la farà. I giovani hanno alti e bassi, non raggiungono la maturità prima dei 25-26 anni. Chi ha più forza mentale arriva prima. Il picco di un calciatore non è cambiato. Dicono che tra i 26 e i 30 sia l’età migliore, perché ormai hai esperienza, sei maturato e migliori. Anche quarant’anni fa era così”.

Ora intanto i bianconeri lavorano durante la sosta e sono attesi il 30 dalla sfida esterna contro la Lazio dell’ex Igor Tudor, già un momento decisivo per svoltare la stagione.

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